Teatro

Bobby Fischer vive a Pasadena di Lars Norén in scena al libero di Palermo

Bobby Fischer vive a Pasadena di Lars Norén in scena al libero di  Palermo

Andrà in scena giovedì 7 marzo, alle ore 21.15, con repliche serali sino a sabato 9 marzo, al Teatro Libero di Palermo in prima nazionale, “Bobby Fischer vive a Pasadena”, di Lars Norén, tradotto, per questa produzione del Teatro Libero di Palermo, da Annuska Palme Sanavio. La regia (oltreché le scene) sono a firma di Beno Mazzone, direttore dello stabile d’innovazione siciliano. Intepreti: Sara Alzetta, Mirella Mazzeranghi, Mauro Perugini, Rosario Sparno; i costumi sono a firma di Lia Chiappara, le luci di Gianfranco Mancuso e Gabriele Circo.

Dopo “La notte canta” di Jon Fosse, Mazzone ritorna alla drammaturgia di un grande autore scandinavo. La pièce racconta una serata particolare, ovvero la partecipazione ad uno spettacolo teatrale da parte di una famiglia di quattro persone: la madre, ex attrice che ha sacrificato tutto per la famiglia, il padre, uomo d’affari distratto dal proprio lavoro, la figlia, insegnante e alcolizzata che ha perso la propria bambina di due anni, il figlio, secondo genito, uscito da poco da un ospedale psichiatrico. Dopo teatro, i genitori desiderano cogliere l’occasione della momentanea riunione della famiglia per prolungare il loro incontro, il loro stare insieme, per parlare. Le storie che emergono in questo dopo teatro, sono quelle che attraversano ormai tutto il mondo occidentale e ci fanno riflettere sulla nostra condizione. E’ come assistere dietro ad un vetro ad una seduta psicanalitica di una famiglia, che lentamente fa esplodere il proprio non-detto a lungo celato, le proprie frustrazioni, le proprie gioie, poche, le proprie insofferenze e indifferenze, l’assenza d’amore a tutto vantaggio della propria carriera, del profitto. Ne emerge una umanità sull’orlo del precipizio, dove La scissione tra le generazioni e il fallimento della parola sono al centro del racconto. Il linguaggio crudo rimanda a Strindberg, O’Neill o Bergman, autori cui Norén si è ispirato, tanto da far emergere nella stessa pièce a voce della protagonista riflessioni sullo spettacolo “Lungo viaggio verso la notte” di O’Neill.

«Molti – riflette Mazzone - sono i temi affrontati da Norèn nelle sue moltissime pièces scritte in tanti anni: non solo sul tema della famiglia, ma sul tema del razzismo,  del disagio sociale, del disagio mentale, del ritorno dalle guerre, e tanti altri. Tutti temi che Norèn tratta con racconti che non sono urlati o che si svolgono per luoghi comuni, ma che invece sono proposti dai personaggi inventati e dagli attori con un linguaggio che coinvolge l’attenzione dei lettori e degli spettatori. La drammaturgia consiste nel creare sulla scena delle solitudini, attraverso un linguaggio anche umoristico. L’analisi di Norén, affrontando le dinamiche interne alla famiglia, diviene, dunque, analisi più generale dei contesti, proprio perché la società di oggi si è  trasformata perché la famiglia è diversa, al di là di ogni giudizio. La famiglia raccontata da Norén appartiene già al passato, ma occorre riflettere proprio a partire dai motivi perché questa tipologia di famiglia si è frantumata ed ha dato spazio sempre più ad una diversa tipologia di famiglia.

Info e prenotazioni allo 0916174040. Biglietti: intero €15, ridotto under25 €10.